giovedì 13 dicembre 2018

La Numero Uno Roma





Questa volta racconto di loro. Da dove tutto è cominciato e dove vidi la prima volta Carlo nel settembre del 1992.


Se Fabrizio Farinelli era formalmente il  “Direttore” della Numero Uno, l'uomo su cui gravava la responsabilità del buon andamento della stessa c'era, in realtà, al suo fianco un personaggio che si preoccupava di togliere le castagne dal fuoco nelle situazioni più delicate, anche se la sua mansione era quella di addetto ai ricambi. Parlo di Piercicciolo (….chiamato così da un suo amico perchè era paffutello....) alias Pierluigi Bonizi

Ed inizio il racconto proprio da quella volta che fu costretto ad intervenire allorchè un napoletano si presentò per comprare un Fat-Boy (che all'epoca costava 22 milioni di vecchie Lire) pretendendo di dare l'anticipo di due milioni in natura a Farinelli, che nel frattempo era diventato bianco come un cadavere e pronto a stramazzare al suolo in pochi secondi. Piercicciolo, grazie al sarcasmo ed al sano cinismo che lo contraddistinguono, salvò Farinelli da un probabile soggiorno all'ospedale. Ho cominciato il racconto da uno degli episodi più divertenti, per darvi la dimensione di cosa rappresentasse Piericciolo all'interno della Numero Uno. 

Una sorta di “collante” tra tutti i componenti, in grado di gestire situazioni pesanti, laddove Farinelli per estrema timidezza non arrivava e, nel contempo, scatenare casino nello spazio di un secondo. Uno dei suoi rituali era picchiare (….in senso buono ovviamente!!!!) Davide a fine serata per farlo crescere bene, secondo buoni principi. Ma uno dei suoi divertimenti maggiori era fare i dispetti al buon Fabrizio che sopportava in silenzio, come se fosse uno scotto da pagare. Una qualche punizione di una vita passata che si trovava a scontare in quel momento. 

Infatti uno dei divertimenti maggiori di Piercicciolo, al quale partecipavo pure io di buon grado quando passavo da quelle parti, era fare le puzze nell'ufficio del Direttore, quando vi si chiudeva dentro per gestire la parte amministrativa. Debbo dire che aspettavo con ansia quel momento, perchè seguivano poi delle risate a non finire anche da parte di tutta la truppa che stava lì. C'erano persone che non andavano alla Numero Uno per comprare moto o ricambi, ma per vedere Piercicciolo. Una presenza scenica fondamentale. 

Se vi capita vi dovete far raccontare di altri episodi dal diretto interessato come di quando, alla prima cena Harley-Davidson, ebbe la sventura di salire dietro al Direttore su una Electra Glide con motore Screamin'Eagle, che non si fece problemi a fare un curvone a cannone con le scintille che provenivano da una borsa che toccava per terra. Ma vi dovrete far raccontare bene perchè pare che oltre alle scintille, Piercicciolo abbia perso pure qualche altra cosa o, volgarmente detto, si sia cagato addosso!!!!
Quando Farinelli aprì la Numero Tre e la coppia si sciolse, molto andò perso di quella magia.

Davide Principessa lo conobbi che era un pischello e non faceva altro che prendere botte da Piercicciolo. Simpatico e molto educato, non si lasciava andare con tutti. Poi segui Farinelli alla Numero Tre dove ancora si trova. Brava persona.

Barbara Gricia che arrivò, se non sbaglio, alla Numero Uno nel 1993 come addetta alle vendite dell'abbigliamento, la conoscevo in realtà da prima. Una persona solare, anche se con un carattere forte e deciso, con la quale passare qualche ora a far casino è una delle situazioni più naturali che possano capitare. Con Barbara siamo amici da una vita  ed anche se ormai ci vediamo e sentiamo poco, quando capita è come se fosse passato un giorno. Se non ricordo male con Carlo non andava molto d'accordo, ma se non ci fosse stata lei a Roma, il merchandising HD non sarebbe mai decollato. O sarebbe decollato con molto ritardo
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Susanna di cui non ho mai saputo il cognome, ma della quale ricordo sempre il compleanno: il 16 giugno. Tranne, forse, in un paio di ricorrenze, mi sono sempre ricordato di chiamarla o contattarla per farle gli auguri. Con Susanna puoi fare anche solo uno scambio di battute o passare ore a parlare dei problemi più profondi. Persona molto eclettica. 

Il Povero Paolo, nonché compagno di Barbara, è classico finto burbero. Quando l'ho conosciuto mi è stato subito simpatico e mi ci sono affezionato molto. E' un meccanico sopraffine. Forse un poco lento, ma sopraffine. Per me che sono pignolo all'inverosimile con la moto, il Povero Paolo (….chiamato così perchè è un tipo molto calmo....) è uno dei pochi meccanici a cui mi affido solo dicendo due parole e nulla più. Non solo ha estrema competenza sui motori, ma anche una grossa sensibilità ed umiltà, che gli permettono di studiare non dando per scontate molte situazioni. Ci dovrebbero essere in giro più professionisti come lui nel settore, a fronte dei tanti cialtroni che proliferano.  

Alla Numero Uno ho passato molto tempo, con diversi ricordi. Mi piaceva passare lì ed, ancor di più, mi piaceva festeggiare il mio compleanno con tutti quanti la mattina del 24 dicembre, cogliendo l'occasione anche per farci gli auguri di Natale. Quando Farinelli aprì la Numero Tre gran parte di quella magia si perse. Ma fu ancor più brutto quando la persona che l'aveva rilevata da Carlo Talamo, invece di venderla decise di chiuderla lasciando a piedi tutti quanti (….queste sono le voci che girano...). Fu un brutto colpo. Una volta sola sono passato di lì recentemente e mi è preso male. Non c'è più segno di quel glorioso passato tracciato da Carlo Talamo e dalla gente che, a vario titolo, ha interagito con lui.

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