giovedì 1 gennaio 2015

DOPING......PERCHE'?????


Non mi sono mai nascosto dietro finti moralismi o facili giudizi, ben sapendo che l'argomento mi ha coinvolto in prima persona (lo sanno pure i sassi che in un passato assai remoto mi sono dopato), eppure questa volta ho tentennato non poco.
Il fatto e' avvenuto quando, parlando con uno dei miei migliori amici, nonché coetaneo (siamo entrambi sopra i quaranta....), mi ha raccontato di persone che si erano dopate pesantemente ( poi beccate nei successivi controlli antidoping) per partecipare a gare di nuoto amatoriali. Parliamo di competizioni alle quali si iscrive l'agonista che e' al termine della carriera, chi magari in passato ha gareggiato e, come nel caso dell'amico fraterno, vuole tornare a provare il brivido della competizione, o magari il giovane alle prime armi per mero diletto. Insomma: gente che con l'agonismo finalizzato ad una futura carriera professionistica ha ben poco a che fare. Parliamo di persone che pagano per iscriversi alle gare e non ricevono alcun premio in denaro.
Allora perche' doparsi ???? Se il doping PUO' avere una sua ragion d'essere nel professionismo (con il seguente assioma: baro, corro il rischio di essere scoperto e subire sanzioni per guadagnare poi molti soldi) di certo non lo dovrebbe avere nella pratica meramente amatoriale.
Ma non lo sanno queste persone che con il doping non solo si rischia la salute ma anche una condanna penale, con successiva annotazione nel casellario giudiziario (vedasi in proposito la legge n.376/2000) ????
A conti fatti: non lo sanno che doparsi costa piu' di una bella vacanza ai Caraibi ?????
I quarantenni come il sottoscritto pensano di trovare l'elisir dell'eterna giovinezza, magari battendo un trentenne ????? Di sentirsi giovani ed invincibili ?????
A fronte di questi fatti mi viene in mente che forse lo sport ha perso la sua valenza educativa e di coesione sociale che lo dovrebbe caratterizzare. Che venga visto unicamente come strumento di affermazione personale. Diventa allora fondamentale il ruolo delle associazioni sportive, quali strumenti di confronto e di crescita, affinche' lo sport possa recuperare l'originaria valenza decubertiniana legata al sano confronto.

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