Moda ??????

Il fenomeno delle special, ossia della preparazione delle moto non solo per le corse, ma anche per andare su strada, è sempre esistito, assumendo negli anni contorni sempre più nitidi, a volte, sempre più nebulosi e dai tratti poco marcati, altre.

Se negli anni novanta, a seguito dell’esplosione del fenomeno Harley-Davidson, grazie al compianto Carlo Talamo, non si parlava altro che di custom e cultura bikers, nell’odierna era post inizio secolo, il must sembrano essere le cafe racers ed il mondo dei rockers.

In mezzo, un periodo di trasformazione dai tratti oscuri, in cui la cultura motociclistica della trasformazione non aveva una sua identità ben precisa. O quantomeno non veniva ricercata.

Ma cosa hanno questi aspetti in comune ? Si possono chiamare semplicemente fenomeni di tendenza. Per alcuni si tratta di banale moda.

Qualunque sia la caratterizzazione è indubbio che si tratti per lo più di qualcosa che per lo più va oltre il mero apparire ed affonda le sue radici in qualcosa di più profondo.

Se le custom sono proliferate in un momento di boom economico, il movimento attuale legato alle cafe racers, invece, trae origine dalla grave crisi economica e dalla necessità di avere moto con cui divertirsi, magari costruite nel garage di casa con pochi soldi e tanto olio di gomito, recuperando qualche vecchio mezzo.

Perché ormai se da una parte, per pochi facoltosi, la moto sta diventando un oggetto da godere unicamente nel fine settimana per viaggi e gite o per andare a scorazzare in pista, per molti è diventata oltre che un vero e proprio stile di vita, un mezzo valido ed efficace che può validamente sostituire l’auto, come avvenne nell’immediato dopo guerra.

Ed accanto alle cafe racers, si stanno affacciando moto dagli stili diversi, ma ben definiti, legati alla praticità di utilizzo nelle grandi città (vedasi le scrambler).