Clamoroso
autogoal della DORNA!!!! La società che detiene praticamente da
sempre i diritti televisivi e commerciali del Mondiale della MotoGP
e, da poco, anche della Superbike, dopo il flop
delle CRT (cioè di moto ibride, nate con l'unico scopo di
rimpinguare la griglia di partenza) nel Mondiale dei prototipi, le
ripropone anche nella Superbike.
I
punti salienti del neo nato regolamento per il 2014, infatti, sono:
-motori
limitati;
-tetto
di spesa per freni e sospensioni;
-introduzione
della classe EVO, cioè di moto con motore stock e ciclistica
superbike.
Nella
mondiale prototipi l'introduzione delle CRT si è rivelato un vero e
proprio fallimento. Dall'idea iniziale di avere delle moto a basso
costo in grado di competere sotto alcuni aspetti con i prototipi veri
e propri, si è arrivati alla amara constatazione che si correvano
due campionati paralleli, dove le CRT avevano pochissimi margini di
sviluppo e la maggior parte degli sponsor non erano interessati ad
investirvi molte risorse (tranne la Aprilia).
Allora
cosa è stato fatto ?
Sono
state riproposte le moto ibride nel mondiale delle derivate di serie
pensando che, essendo le superbike meno performanti dei prototipi, il
divario possa essere quasi annullato. In questo modo più squadre
sarebbero disposte ad un investimento che, almeno inizialmente, non
sarebbe troppo eccessivo. Ma tutto finirebbe in una vera e propria
bolla di sapone.
La
verità è che, purtroppo, ormai la Superbike è stata snaturata,
venendo ad essere quasi la gemella povera della MotoGp.
Quando
nel 1988 nacque il Campionato del Mondo, ad opera del fratelli
Flammini, le moto erano praticamente di serie. Poi sono andate
evolvendosi, diventando un valido compromesso tra un prototipo ed una
moto stradale. Negli ultimi l'acerrima competizione con i prototipi
ne ha comportato uno snaturamento delle stesse, facendo salire i
costi di gestione alle stelle.
Francesco
Batta, che in fatto di Superbike la sa veramente lunga, in
un'intervista rilasciata al settimanale “Motosprint”
(n.33/agosto 2013) ha dichiarato che l'unico modo di ridurre le spese
è quello di avere un regolamento “Stock”, cioè che permetta
solo due o tre modifiche. In questo modo, secondo lui, si avranno
costi realmente bassi, oltre a non far entrare in conflitto i due
campionati.
Lo
stesso Batta ha anche presentato un progetto in tal senso che è
stato disatteso (!!!!).
Cosa
succederà allora ???? E' probabile l'ennesimo fallimento
dell'iniziativa da parte della DORNA che, dopo un iniziale momento di
euforia, vedrà sorgere i primi problemi con i team a causa dei costi
di gestione che non saranno direttamente proporzionali alle
competitività delle moto EVO.
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