martedì 6 settembre 2016

Il copione (di una truffa organizzata nei minimi dettagli) scritto da tempo !!!!!

 

Una grossa casa motociclistica sta per essere raggirata l'ennesima volta dallo stesso soggetto eppure, a fronte dei precedenti, non ha esitato un attimo a dargli il mandato di vendita....

 

Dove è l'inghippo ???? La risposta è abbastanza semplice: non c'è.  O meglio. Non c'è da parte della casa motociclistica. Semmai, si può parlare di sprovvedutezza. Perchè permettere ancora di vendere le proprie moto in forma ufficiale a chi ti ha truffato in passato è sinonimo non solo di sprovvedutezza ma, addirittura, di stoltezza.

Certo: si può obiettare che prima sono stati fatti i necessari controlli (Tizio, ovviamente, da abile truffatore quale è non compare mai ufficialmente nella cornice giuridica di riferimento) e che non vi è nulla di strano. Che la società richiedente il mandato di vendita ha ottime credenziali di successo e non vi sono elementi per dubitare della sua futura solvibilità. Ma basterebbe adottare una accortezza in più per capire tutto: ascoltare la vox populi.  

Nello specifico chiedere ai club di riferimento del marchio ed alle altre persone che vi interagiscono, cosa ne sanno di quella azienda e chi vi è dietro. Perchè dove opera Tizio (anche se è un grosso contesto urbano) tutti sanno CHI vi è dietro quel contesto aziendale: pure i muri dei palazzi. 

Altro elemento per evitare la fregatura e la perdita di prestigio nei confronti dei clienti-appassionati presenti e futuri è studiare il modus operandi  passato del truffatore (http://ascanio-asky143-gardini.blogspot.it/2015/01/il-furbetto.html ), che ha quasi sempre abbinato alla concessionaria altre attività spesso legate al settore della ristorazione. 

Attività nelle quali (ovviamente) non figurava, magicamente fallite (o portate al fallimento....) che hanno poi lasciato gli intestatari delle società nei guai e pieni di debiti.
Ma si sa: la supponenza è uno dei peggiori mali e fa comodo non fare le ulteriori indagini a costo di rimetterci nuovamente le penne (in senso commerciale ovviamente....), perchè è meglio croggiolarsi nel proprio bozzolo e sbandierare ai quattro venti l'apertura di nuove concessionarie (…..salvo poi dimenticarsi di segnalare quante ne hanno chiuse....) che non evitare di concedere a tutti il privilegio di rappresentare una grande casa motociclistica.

Il problema poi è che agli occhi delle persone non ci va solo di mezzo la casa motociclistica in quanto tale, la quale ha subito i danni diretti dal comportamento truffaldino di Tizio, ma anche gli altri rappresentanti del glorioso marchio che vengono a lui (inconsapevolmente) accomunati. Perchè in questi casi si scatena il tipico effetto domino e ci rimettono anche le aziende che da tempo  rappresentano onestamente la casa motociclistica.
 
Siete stati avvertiti (non possono essere fatti nomi ma il riferimento è mirato). Poi non dite che non ne sapevate niente!



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