martedì 15 settembre 2015

Moto Guzzi.....finalmente!!!!




Quando si pensa alla Moto Guzzi quasi mai si rimane quasi mai indifferenti. E' praticamente impossibile: le moto, i personaggi e le vicende storiche hanno caratterizzato questo glorioso marchio, incuriosiscono praticamente chiunque, a qualsiasi titolo, vi si avvicini.
Si tratta, infatti, non solo di una delle piu' rinomate case motociclistiche, ma anche di una parte della tradizione italiana. E proprio come il Paese dello Stivale, anche la casa di Mandello del Lario ha avuto una storia non facile. Cambi di proprieta', gestioni malsane che l'hanno portata piu' volte sull'orlo del fallimento ed alcuni modelli non proprio riusciti, ne hanno decretato risultati commerciali inferiori non di poco a quanto questo glorioso marchio poteva in realta' ambire. Perche' la Moto Guzzi non ha dalla sua parte solo una storia importante, fatta di invenzioni in grado di anticipare i tempi (come il motore a tre cilindri), di successi sportivi sui circuiti di tutto il mondo e di personaggi considerati gia' atipici ai tempi (vedasi il britannico Bill Lomas), ma un attaccamento al marchio da parte degli appassionati, come forse pochealtre case motociclistiche al mondo.
Le GMG (Giornate Mondiali Guzzi, raduni organizzati a Mandello del Lario) hanno sempre fatto registrare un numero di partecipanti incredibili.
Logico, quindi, che con simili presupposti qualcosa doveva pur succedere. In Piaggio (nuova proprietaria del marchio) hanno subito capito che vi era assoluto bisogno di un modello entry level molto appetibile, per costi, contenuti stilistici e facilita' d'utilizzo, adatta anche ad un pubblico femminile.
Ecco, allora, che nel 2009, da una costola della Nevada 750 prende vita il progetto V7 Classic. Si tratta, in pratica, di una Nevada abbellita con alcune modifiche estetiche, alla quale viene dato un nome evocativo in grado di attirare non solo giovani, potenziali appassionati del marchio, ma anche nostalgici che avevano ammirato le prime V7.
La nuova moto e' dotata di un peso contenuto (attorno ai 170 kg), di un motore brioso ma non eccessivamente potente o grande (rispetto a quelli di cilindrata superiore e' nettamente piu' piccolo anche nelle dimensioni) e, soprattutto, di un prezzo abbordabile. Lo scopo, infatti, e' quello di intaccare il dominio di Harley-Davidson Sportster e Triumph Bonneville.
Gli inizi sono piu' che confortanti e cio' spinge Piaggio ad investire maggiori risorse in questo modello, dapprima con semplici aggiornamenti, eppoi attraverso un nuovo motore (dotato di cambio a sei rapporti, diversa inclinazione dei cilindri ed altri affinamenti generali) e nuove versioni cromatiche della V7.
Ma la forza di Sportster e Bonneville e' stata anche la infinita possibilita' di personalizzazione, che ha permesso a molti customizzatori di emergere nel difficile mondo delle elaborazioni. Queste moto si prestano facilmente, e con pochi interventi, ad assumere diverse connotazioni: caffè racer, street tracker, scrambler, bobber ed ora brat style. I vertici di Pontedera devono aver giustamente pensato che, per rompere l'egemonia di Harley e Triumph, dovevano scendere in campo sul loro terreno, forti di un ottimo progetto.
All'EICMA del 2014 la casa di Mandello ha presentato numerose speciale su base V7: alcune in chiave evocativa. Subito dopo sono state nuovamente proposte alla fiera di Verona nel gennaio 2015 e, nel frattempo, e' partito il progetto GARAGE MOTO GUZZI, attraverso kit ufficiali predisposti direttamente dalla Moto Guzzi, per dare alla V7 la connotazione desiderata. Quello che aspettavano gli appassionati della casa di Mandello e, probabilmente, anche il mercato.

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