sabato 7 novembre 2009

Easy Rider: strada difficile!


Il mio amico Luca Mattioli probabilmente non lo poteva sapere, perchè ci saremmo incontrati solo un mese dopo, ma nel luglio 2004 scrisse un editoriale sul numero di Freeway che mi riguarda. Con l'occasione di festeggiare il trentacinquesimo compleanno di Easy Rider, rimarcava quanto fosse difficile effettuare delle scelte basate sulla propria testa che non siano in linea con quanto ci impone la società:
“.......chi vuole sfuggire a questa micidiale macchina tritauomini che è la moderna società deve avere il cuore puro ed il fegato di imboccare una strada lunga e difficile.......”.
Sembrava aver previsto in anticipo la lunga e dura strada che avrebbe percorso la rivista, durante la quale avrebbe incontrato persone pronte a tradire ideali e a colpire colui che avesse avuto il coraggio di fare scelte oneste e di cuore.
In queste parole ritrovo molto di me. Della voglia di non effettuare scelte che non siano in armonia con la parte più profonda del mio essere, pur se contrastanti con assurde regole sociali non scritte. E di questo mio approccio alla vita ne pago le conseguenze in prima persona. Penso di continuo a quanto faccio e spesso mi chiedo se sia giusto. Poi mi metto davanti allo specchio e penso che non sarei me stesso se non agissi in questo modo. E penso che in fondo, pur se ho buttato via l'orologio del tempo ed ho inforcato la strada a bordo di un “ferro”, lasciandomi alle spalle la città. Nonostante molti tratti di questo lungo percorso siano stati aridi come il deserto, mi sono trovato ad incontrare persone e situazioni stupende di cui mai mi sarei aspettato. Ad iniziare dagli amici di Freeway.

Nessun commento:

Posta un commento