giovedì 29 ottobre 2009

In ricordo di Carlo Talamo a 7 anni dalla scomparsa...








Su Carlo Talamo, in questo lungo periodo da quando ha deciso di solcare altre strade, ho scritto e detto molto. Ho raccontato soprattutto le mie esperienze ed i ricordi legati ai dieci anni di vita, nei quali ho avuto la fortuna di interagire con lui.
Su un fatto, però, non mi sono mai soffermato bene: quanto sia stato importante Carlo.
Ero un ragazzino di ventidue anni, quando sono venuto a contatto diretto con questo soggetto fuori dagli schemi ed abbastanza particolare. Lo conoscevo già da tempo per aver visto sui giornali le sue innumerevoli pubblicità sulle Harley, che mi avevano fatto sognare ad occhi aperti. Ma poi quando ci siamo incontrati è stato diverso e ne è nata subito una simpatia reciproca. Certo, a volte non ci si poteva parlare e quando me ne accorgevo gli giravo alla larga. Ma questo non inficiava assolutamente la considerazione positiva che avevo di lui. Il suo grande merito è stato quello di avermi insegnato ad essere me stesso. Sempre, dovunque e comunque. Con pregi e difetti. Con “....le contraddizioni tipiche delle personalità perfettamente squilibrate....”. E di ciò non lo ringrazierò mai abbastanza.
Oggi, che sono passati sette anni dalla sua scomparsa, mi guardo indietro e faccio anche altre considerazioni. A Carlo spetta l'indubbio merito di aver cambiato il mondo della moto in Italia. Fenomeni come i raduni, le “special” e la grande attenzione prestata al settore post vendita erano pressochè sconosciuti. Ma qualcuno, dopo averlo elogiato più volte quando era in vita, sembra essersene dimenticato......

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