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giovedì 25 febbraio 2021

Manca ancora qualcosa!!!!!




La Moto Guzzi taglia a pieno regime il traguardo dei cento anni, ma serve un ulteriore sforzo per festeggiare come si dovrebbe questa ricorrenza così importante.

Da quando il Gruppo Piaggio guidato da Roberto Colaninno ha acquisito la proprietà di Moto Guzzi è avvenuto quel progressivo rilancio che molti si aspettavano. Un rilancio un tantino lento e forse ancora con qualche aspetto da migliorare, ma che sembra offrire prospettive di un futuro solido e radioso.

Contrariamente ad Harley-Davidson che sembra aver imboccato la strada di un lungo ed inesorabile declino, togliendo modelli iconici dalla propria gamma come lo Sportster (che non verrà commercializzato in Europa ma solo negli States), dando evidenti segni della mancanza di una strategia aziendale a medio-lungo termine, a Mandello del Lario hanno ragionato in maniera diametralmente opposta incentrando il 2021 su tre modelli presenti in gamma, una cilindrata unitaria per i motori e la possibilità di un unica piattaforma futura per i modelli in costruzione, in tal modo realizzando economie di scala e non disperdendo risorse verso la costruzione di modelli che non servono alla Moto Guzzi

Si deve riconoscere che, se è stato possibile effettuare queste scelte, il motivo lo si deve ricercare nell’appartenenza di Moto Guzzi ad un gruppo imprenditoriale a livello motociclistico tra i più importanti (se non il più importante) del mondo, dove gli altri marchi presenti possono colmare il vuoto di modelli non usciti dagli stabilimenti di Mandello del Lario.

Tutto bene ???? Quasi. Mai come in questo centenario, si avverte l’esigenza di un qualcosa di innovativo, capace sia di non recidere quel cordone ombelicale con i guzzisti più puri, sia di creare ulteriore interesse attorno al marchio. La presentazione dei tre modelli in gamma (V9 Bobber, V85 e la nuova V7 von motore da 850cc) nella colorazione dei cento anni è il segno tangibile della nuova prospettiva aziendale, ma urge un ulteriore sforzo. Parlo di due modelli che potrebbero essere prodotti attingendo al grande know-how di Aprilia e Piaggio. Mi riferisco ad un “Galletto” (prodotto anche con motore elettrico di cui erano apparsi mesi addietro rendering non ufficiali) ed un “Falcone” con il tradizionale cilindro orizzontale. Assurdità ????? 

martedì 15 settembre 2015

Moto Guzzi.....finalmente!!!!




Quando si pensa alla Moto Guzzi quasi mai si rimane quasi mai indifferenti. E' praticamente impossibile: le moto, i personaggi e le vicende storiche hanno caratterizzato questo glorioso marchio, incuriosiscono praticamente chiunque, a qualsiasi titolo, vi si avvicini.
Si tratta, infatti, non solo di una delle piu' rinomate case motociclistiche, ma anche di una parte della tradizione italiana. E proprio come il Paese dello Stivale, anche la casa di Mandello del Lario ha avuto una storia non facile. Cambi di proprieta', gestioni malsane che l'hanno portata piu' volte sull'orlo del fallimento ed alcuni modelli non proprio riusciti, ne hanno decretato risultati commerciali inferiori non di poco a quanto questo glorioso marchio poteva in realta' ambire. Perche' la Moto Guzzi non ha dalla sua parte solo una storia importante, fatta di invenzioni in grado di anticipare i tempi (come il motore a tre cilindri), di successi sportivi sui circuiti di tutto il mondo e di personaggi considerati gia' atipici ai tempi (vedasi il britannico Bill Lomas), ma un attaccamento al marchio da parte degli appassionati, come forse pochealtre case motociclistiche al mondo.
Le GMG (Giornate Mondiali Guzzi, raduni organizzati a Mandello del Lario) hanno sempre fatto registrare un numero di partecipanti incredibili.
Logico, quindi, che con simili presupposti qualcosa doveva pur succedere. In Piaggio (nuova proprietaria del marchio) hanno subito capito che vi era assoluto bisogno di un modello entry level molto appetibile, per costi, contenuti stilistici e facilita' d'utilizzo, adatta anche ad un pubblico femminile.
Ecco, allora, che nel 2009, da una costola della Nevada 750 prende vita il progetto V7 Classic. Si tratta, in pratica, di una Nevada abbellita con alcune modifiche estetiche, alla quale viene dato un nome evocativo in grado di attirare non solo giovani, potenziali appassionati del marchio, ma anche nostalgici che avevano ammirato le prime V7.
La nuova moto e' dotata di un peso contenuto (attorno ai 170 kg), di un motore brioso ma non eccessivamente potente o grande (rispetto a quelli di cilindrata superiore e' nettamente piu' piccolo anche nelle dimensioni) e, soprattutto, di un prezzo abbordabile. Lo scopo, infatti, e' quello di intaccare il dominio di Harley-Davidson Sportster e Triumph Bonneville.
Gli inizi sono piu' che confortanti e cio' spinge Piaggio ad investire maggiori risorse in questo modello, dapprima con semplici aggiornamenti, eppoi attraverso un nuovo motore (dotato di cambio a sei rapporti, diversa inclinazione dei cilindri ed altri affinamenti generali) e nuove versioni cromatiche della V7.
Ma la forza di Sportster e Bonneville e' stata anche la infinita possibilita' di personalizzazione, che ha permesso a molti customizzatori di emergere nel difficile mondo delle elaborazioni. Queste moto si prestano facilmente, e con pochi interventi, ad assumere diverse connotazioni: caffè racer, street tracker, scrambler, bobber ed ora brat style. I vertici di Pontedera devono aver giustamente pensato che, per rompere l'egemonia di Harley e Triumph, dovevano scendere in campo sul loro terreno, forti di un ottimo progetto.
All'EICMA del 2014 la casa di Mandello ha presentato numerose speciale su base V7: alcune in chiave evocativa. Subito dopo sono state nuovamente proposte alla fiera di Verona nel gennaio 2015 e, nel frattempo, e' partito il progetto GARAGE MOTO GUZZI, attraverso kit ufficiali predisposti direttamente dalla Moto Guzzi, per dare alla V7 la connotazione desiderata. Quello che aspettavano gli appassionati della casa di Mandello e, probabilmente, anche il mercato.

mercoledì 11 novembre 2009

Novità Moto Guzzi all'EICMA 2009







Nonostante vi siano problemi all'interno degli storici stabilimenti della Moto Guzzi, sembra che la Piaggio (proprietaria del marchio) non abbia la minima voglia di stare a guardare. All' EICMA del 2009 sono state presentate tre “concept”, oltre ad una special realizzata su base V7 Classic.
Iniziamo dalle prime, che rappresentano la vera novità. Stando a quanto dichiarato nella conferenza stampa, non si tratta di un mero esercizio di stile, ma potrebbero entrare in produzione, anche se non tutte. Caratteristica comune, è l'utilizzo del neonato motore a quattro valvole con distribuzione a catena. La prima è una maxi motard con linee futuristiche e scarico sottosella. Le altre due sono, invece, delle naked nella quali ha trovato esasperazione un design caratterizzato da linee estremamente spigolose. Osservandole, pur notando il grosso propulsore sovrastare il mezzo, sembra che poco o niente ricordi i mezzi di Mandello del Lario.
La “V7 Clubman”, è una special realizzata sulla base della “Cafè”. Il telaio è stato verniciato in rosso e numerose parti sono state realizzate in alluminio. La Arrow, ha fornito gli scarichi che sono stati dotati di fascia termoresistente nella parte iniziale dei collettori. Nonostante la gran parte del pubblico fosse attratta dalle concept, noi siamo rimasti folgorati dalla bellezza di questa “Clubman” che avremmo voluto sentire accesa.....

lunedì 26 ottobre 2009

Le Mans




Un nome che ha infiammato il cuore degli appassionati Guzzisti e non. Una moto resa mitica nella cilindrata 850, che tutt'ora riscuote molti consensi.

Eccone alcuni esempi di esemplari custoditi gelosamente da amici Guzzisti romani.....