La Moto Guzzi taglia a pieno regime il traguardo dei cento anni, ma serve un ulteriore sforzo per festeggiare come si dovrebbe questa ricorrenza così importante.
Da quando il Gruppo Piaggio guidato da Roberto Colaninno ha acquisito la proprietà di Moto Guzzi è avvenuto quel progressivo rilancio che molti si aspettavano. Un rilancio un tantino lento e forse ancora con qualche aspetto da migliorare, ma che sembra offrire prospettive di un futuro solido e radioso.
Contrariamente ad Harley-Davidson che sembra aver imboccato la strada di un lungo ed inesorabile declino, togliendo modelli iconici dalla propria gamma come lo Sportster (che non verrà commercializzato in Europa ma solo negli States), dando evidenti segni della mancanza di una strategia aziendale a medio-lungo termine, a Mandello del Lario hanno ragionato in maniera diametralmente opposta incentrando il 2021 su tre modelli presenti in gamma, una cilindrata unitaria per i motori e la possibilità di un unica piattaforma futura per i modelli in costruzione, in tal modo realizzando economie di scala e non disperdendo risorse verso la costruzione di modelli che non servono alla Moto Guzzi.
Si deve riconoscere che, se è stato possibile effettuare queste scelte, il motivo lo si deve ricercare nell’appartenenza di Moto Guzzi ad un gruppo imprenditoriale a livello motociclistico tra i più importanti (se non il più importante) del mondo, dove gli altri marchi presenti possono colmare il vuoto di modelli non usciti dagli stabilimenti di Mandello del Lario.
Tutto bene ???? Quasi. Mai come in questo centenario, si avverte l’esigenza di un qualcosa di innovativo, capace sia di non recidere quel cordone ombelicale con i guzzisti più puri, sia di creare ulteriore interesse attorno al marchio. La presentazione dei tre modelli in gamma (V9 Bobber, V85 e la nuova V7 von motore da 850cc) nella colorazione dei cento anni è il segno tangibile della nuova prospettiva aziendale, ma urge un ulteriore sforzo. Parlo di due modelli che potrebbero essere prodotti attingendo al grande know-how di Aprilia e Piaggio. Mi riferisco ad un “Galletto” (prodotto anche con motore elettrico di cui erano apparsi mesi addietro rendering non ufficiali) ed un “Falcone” con il tradizionale cilindro orizzontale. Assurdità ?????